I disturbi del sonno ed in particolare i disturbi respiratori in sonno (simple snoring, UARS, OSAS) hanno un rilevante impatto nella vita delle persone e gli effetti cumulativi della perdita di sonno e dell’ipossia intermittente rappresentano un problema insufficientemente trattato più che misconosciuto.
Nell’uomo determinano ipertensione, diabete, obesità, depressione, attacchi cardiaci e ictus; inoltre, quasi il 20% di tutte le lesioni gravi da incidenti d’auto nella popolazione generale sono associate a sonnolenza del conducente.
E sono tutte circostanze complessivamente molto costose.
Una ricerca epidemiologica sviluppata come Fondazione per la Ricerca e la Cura dei Disturbi del Sonno, conferma tali dati, in particolare sulla vigilanza: dopo 24 ore di veglia continua (o dopo una notte di sonno compromesso da apnee notturne di grado severo) le prestazioni intellettuali sono così deteriorate da poter essere assimilate agli effetti di 0,10 % BAC (Blood Alcohol Content – 1 litro di vino a digiuno).
Il 4% della popolazione generale e il 10% dei maschi adulti ha un disturbo ostruttivo del respiro in sonno, comunemente definito OSAS, il cui trattamento trova attualmente nella ventiloterapia a pressione positiva (CPAP o BIPAP) il gold standard terapeutico. Tuttavia, molti studi evidenziano la scarsa compliance dei pazienti, anche i più gravi, a questo trattamento, con prevedibili gravi esiti in ordine alle complicanze di questa condizione.
La chirurgia dell’ OSAS ha compiuto negli ultimi 20 anni un difficile ma rapido sviluppo; è sempre più frequentemente la prima opzione terapeutica per molti pazienti, mentre nel fallimento della terapia ventilatoria costituisce ormai l’unico ed indispensabile trattamento.
Siamo abituati a valutare l’efficacia dell’approccio chirurgico in base alle modificazioni anatomiche ottenute ed alla relazione di queste con le variazioni degli indici di sonnolenza o respiratori; qualsiasi tipo di intervento, ad uno o più livelli, in un’unica o più fasi, deve produrre una efficace diminuzione del russamento ed una significativa riduzione della sonnolenza e degli eventi respiratori, ad oggi considerati i fondamentali outcome per stabilire l’efficacia della chirurgia dell’OSAS.
Nondimeno, recenti acquisizioni in ambito alla fisiopatologia dell’OSAS, correlate al metabolismo, alla coagulazione, alla presenza di indici di infiammazione sistemica, alla funzione endocrina, pongono al medico ed al chirurgo nuovi orizzonti e più articolate sfide terapeutiche, tra le quali, la valutazione della selezione dei pazienti e la concreta efficacia delle cure poste in atto; la quesito che ne nasce è articolato: può essere quindi sufficiente valutare il successo di una ventiloterapia o di una procedura chirurgica con il solo utilizzo di indici relativi a test su sonnolenza (ESS) o eventi respiratori notturni (AHI, ODI) o piuttosto, alla luce dei nuovi inequivocabili dati di letteratura e della indispensabile interdisciplinarietà che la materia richiede, dovremmo considerare come elementi qualitativi e quantitativi del successo terapeutico una più coordinata serie di indicatori clinici e strumentali?
Il Simposio, che pone a confronto i maggiori esperti del settore, costituisce una stimolante occasione di discussione su questi temi, come ad esempio lo studio e la selezione del paziente, l’approfondimento delle strategie diagnostiche ed i progressi delle nuove tecniche chirurgiche per il trattamento dell’OSAS offrendo allo specialista Otorinolarinoiatra di impronta prevalentemente chirurgica una rara occasione di confronto multidisciplinare con l’opportunità di trovare risposte cliniche e terapeutiche a temi non propriamente tipici della propria specializzazione.
Prof. Francesco Peverini
Cari colleghi e amici,
Il 4 e 5 Aprile, col sostegno irrinunciabile di un prestigioso comitato scientifico, organizzerò a Roma, un Simposio internazionale concentrato sulle tecniche di trattamento della roncopatia e dei disturbi respiratori del sonno. Ho cercato di raccogliere intorno a me, oltre ai colleghi italiani maggiormente dedicati a quest’argomento, una selezione di ospiti stranieri di grande esperienza e produttività clinica e scientifica.
L’obiettivo del Simposio è quello di offrire ai partecipanti un panorama quanto più completo, pratico ed essenziale delle principali tecniche e tecnologie attualmente da preferirsi nel trattamento di queste patologie.
Il convegno si svolgerà nell’arco di due giorni.
Il primo giorno sarà suddiviso in due sessioni: la prima dedicata all’approfondimento delle metodologie di studio per la classificazione e la corretta pianificazione della strategia terapeutica; la seconda sulle tecniche di trattamento chirurgiche e comportamentali.
Il secondo giorno avrà inizio con una tavola rotonda sull’attualità della chirurgia palatale e si concluderà con una tavola rotonda sulla discussione interattiva di casi clinici. Il corso della giornata sarà impegnato da due sessioni video, una delle quali sarà una proiezione in 3D, che hanno l’intenzione di offrire ai partecipanti un supporto estremamente pratico nella gestione delle patologie del sonno e delle loro implicazioni cliniche e chirurgiche; tra le due sessioni ci sarà uno spazio dedicato ad una lezione magistrale sulla più avanzata tecnica chirurgica per il trattamento dell’orofaringe.
Ho cercato, nell’elaborazione del programma, di dare al Simposio un’impronta pratica e stimolante pur conservando il rigore della multidisciplinarietà, irrinunciabile nella corretta gestione delle patologie e dei disturbi del sonno.
Andrea Marzetti