Il cambio causa il ‘jet lag sociale’ ed effettivi negativi per il 10% della popolazione
Roma, 24 ott. ’14 – «Si chiama luce naturale il principale antidoto agli effetti del passaggio
dall’ora legale a quella solare, programmata la notte tra sabato 25 e domenica 26 ottobre,
quando si porteranno indietro di un’ora le lancette dell’orologio. Cambio che determinerà
una lieve confusione per l’orologio biologico». A parlare è il prof. Francesco
Peverini, direttore della Fondazione per la Ricerca e Cura dei disturbi del Sonno Onlus.
«Sotto il profilo della salute, pur esistendo la necessità che corpo e cervello si adeguino
al nuovo orario, controindicazioni e possibili effetti negativi relativi all’adozione dell’ora
solare sono in generale trascurabili e di breve durata. Ma diversi soggetti, circa il 10%
della popolazione secondo attendibili valutazioni scientifiche, in autunno, con la prima
settimana di riduzione della luce accentuata dal passaggio all’ora solare, vedono diminuire
significativamente la propria efficienza in ambiente di lavoro, peggiorare la qualità della
vita, aumentare la suscettibilità a varie patologie o, infine, divenire progressivamente
più stanchi. Si tratta del cosiddetto ‘jet lag sociale’, una condizione in cui i propri ritmi circadiani
sono disallineati rispetto a quelli determinati per legge».
Sottolineato che «gli effetti della mancata esposizione alla luce non sono infatti gli stessi
per tutti», il prof. Peverini ha ricordato che «pur prevista, un’ora in meno di luce, corrisponde
frequentemente alla ingannevole percezione che l’orario di lavoro sia di fatto prolungato.
E spesso la stanchezza, la malinconia o la depressione, raggiungono in pochissimo
tempo livelli in cui a soffrirne sono le relazioni personali ed il lavoro». In sostanza,
ha aggiunto il prof. Peverini, «questa sensazione di stanchezza è spesso associata ad
una “anticipata” produzione di melatonina, come accade nel ‘disturbo affettivo stagionale’,
in cui i sintomi sono notati in autunno, all’inizio dell’inverno e cominciano a diminuire
in primavera».
Ma come affrontare in così pochi giorni questo problema senza assumere farmaci?
«Semplicemente con l’esposizione alla luce naturale, come ben sanno i frequent flyers
che contrastano gli effetti del jet lag, esponendosi il più possibile alla luce. Infatti, una
maggiore esposizione alla luce, come il passaggio in un ambiente lavorativo ad una postazione
più chiara e luminosa, può già indurre un miglioramento dei sintomi”. Inoltre, è
noto come la fototerapia (light therapy) costituisca un efficace strumento terapeutico sia
nel ‘disturbo affettivo stagionale’ che in alcune forme di depressione», ha concluso il prof.
Francesco Peverini